Come perdere il grasso addominale è una delle domande che ci vengono poste più spesso.
Durante l’inverno, infatti, si tende sempre ad accumulare un po’ di pancetta e, che si tratti di donne o di uomini, eliminare la pancia o i piccoli accumuli di grasso localizzato diventa un obiettivo molto comune.
Visto che l’estate si avvicina, sono proprio questi i mesi in cui realizziamo di avere qualche chilo di troppo. Fortunatamente, però, è proprio questo il periodo ideale per intervenire sulla nostra forma fisica ed eliminare l’antiestetica pancetta. Ma come perdere il grasso addominale?
Partiamo dal presupposto che sport e diete brucia grassi sono un passo in avanti, ma ci sono dei casi in cui non si rivelano metodi abbastanza efficaci.
Ecco quindi che, quando nonostante l’impegno e la costanza, si continua ad avere una pancia flaccida o poco tonica, si può intervenire chirurgicamente.
Via la pancia
Esistono zone del corpo particolarmente soggette all’accumulo di grasso e una di queste è proprio la pancia.
Le cause possono essere diverse, anche se la maggior parte delle volte si tratta di uno stile di vita troppo sedentario e un’alimentazione poco bilanciata.
È per questa ragione che il primo step per rimediare dovrebbe essere ripristinare delle buone abitudini; se poi queste non bastano, allora ci si può affidare a un chirurgo estetico, per ritrovare una silhouette snella, piacevole e definita.
A tal proposito molti potrebbero pensare che l’intervento principe per eliminare il grasso in eccesso sull’addome sia l’addominoplastica. Tuttavia, la tecnica più efficiente è un’altra: la mini addominoplastica. Cerchiamo di capire il motivo e quali siano le differenze tra le due operazioni.
Addominoplastica
L’addominoplastica agisce sui muscoli della parete addominale e dei fianchi, permettendo di ottenere un addome più tonico, piatto e rassodato, oltre che un girovita più sottile e snello.
Di contro è un’operazione invasiva che lascia delle cicatrici abbastanza evidenti, che non sempre sono facilmente nascondibili.
Ecco perché questa operazione è indicata solo quando:
- La pelle in eccesso è abbondante e l’elasticità è diventata ormai scarsa o quasi nulla;
- L’aspetto della pancia è diventato flaccido a seguito di un dimagrimento molto importante;
- Dopo una o più gravidanze l’eccesso cutaneo è accompagnato da gravi smagliature.
Si tratta dunque di casi specifici che non sono molto facili da trattare e risolvere. L’addominoplastica, infatti, prevede un’incisione orizzontale piuttosto ampia nell’area sopra il pube. Di fatto, dopo l’intervento bisognerà indossare una guaina contenitiva per facilitare la guarigione ed eliminare il gonfiore post operatorio. Solo dopo tre settimane circa, è possibile riprendere l’attività fisica per quella specifica area corporea.
Mini addominoplastica
La mini addominoplastica, in questi ultimi anni, sta sostituendo sempre più spesso gli interventi di addominoplastica.
La procedura chirurgica è pressoché simile a quella dell’operazione totale; cambia l’invasività e le cicatrici risultano chiaramente più piccole e discrete.
Grazie a questa tecnica più soft è possibile rimuovere piccole quantità di tessuto adiposo e/o di pelle in eccesso. La mini addominoplastica, infatti, permette di correggere le imperfezioni del basso addome, principalmente sotto l’ombelico, e di eliminare le smagliature.
Va da sè che sarebbe sempre meglio prediligere un intervento di mini addominoplastica, piuttosto che uno di addominoplastica. D’altra parte, questa è una scelta da valutare insieme al chirurgo di riferimento, anche perchè ci sono altri casi ancora in cui la soluzione più adatta è la liposuzione.
Non a caso, come in tutti i casi di intervento sul corpo, è necessaria un’attenta visita preliminare, sia per conoscere il paziente che per valutare con lui aspettative, rischi e risultati.
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