Quando si parla di barba a chiazze si fa riferimento a un particolare tipo di inestetismo che coinvolge gli uomini.
Fondamentalmente, si tratta di una zona del viso la cui barba cresce in modo disomogeneo o in maniera più rada.
Per molti uomini, la barba a chiazze è un vero e proprio problema. Difatti si parla di una caratteristica che, soprattutto di recente, è tornata molto di moda.
Una vera e propria tendenza ispirata a star di Hollywood come George Clooney o Brad Pitt, che di recente hanno iniziato a valorizzare e far crescere barbe perfette.
Quando però la barba non cresce in questo modo, e quindi una parte del volto rimane liscia, l’unica soluzione davvero efficace per rimediare è l’autotrapianto.
Infoltire la barba
Per infoltire la barba ci sono diverse soluzioni, due nello specifico: autotrapianto e PRP.
Si tratta di metodiche differenti che vengono utilizzate in tempi e modi diversi.
Mentre la prima viene utilizzata quando il viso è ormai glabro, il PRP è una soluzione per tutti coloro che vogliono prevenire o evitare un diradamento totale.
Le motivazioni che spingono gli uomini a sottoporsi a questi trattamenti possono essere:
- Alopecia;
- Ustioni o interventi chirurgici;
- Cicatrici da trauma;
- Ipotrichi o atrichia congenita;
- Cicatrici post-follicolite;
- Desiderio di migliorare la propria immagine.
Difatti, questa metodica si adatta a uomini sia adulti, quindi over 40, ma anche ai ragazzi di 20 o 25 anni.
Trapianto barba
Il trapianto di barba è una tecnica chirurgica, nata in tempi relativamente recenti, che segue le orme del trapianto di capelli.
Questo procedimento consiste nell’asportare dei bulbi piliferi, solitamente prelevati da sotto il mento o dalla nuca, e impiantarli nella zona interessata dall’inestetismo.
Sebbene i suoi risultati non siano proprio immediati, sono comunque soddisfacenti in un’ottica di medio-lungo termine.
Infatti, a distanza di 6 mesi o 1 anno dal trapianto, la barba apparirà decisamente più folta e omogenea, al fine di migliorare l’estetica del viso maschile.
Tecniche
Come abbiamo visto anche in altri articoli, ci sono essenzialmente due tecniche per l’autotrapianto: la FUE e la FUT.
Riepilogando velocemente: la tecnica FUT consiste nell’estrazione di unità follicolari in serie, la FUE, invece, prevede un’estrazione singola, quindi bulbo per bulbo.
Per l’autotrapianto della barba, la tecnica chirurgica più adeguata è la tecnica FUE, che consente di innestare circa 500/600 bulbi in una seduta.
Si tratta di una procedura abbastanza lunga, ma che assicura risultati davvero ottimali. In più, il processo di guarigione è snello e veloce e il risultato è molto naturale.
C’è anche da dire che, ultimamente, oltre a queste due tecniche, si sta diffondendo un altro metodo: la tecnica ectopica.
Questa segue lo stesso processo della FUE, ma i bulbi vengono estratti da diverse zone del corpo, come braccia, petto e gambe: molto utile quando non è possibile estrarre i bulbi dal cuoio capelluto.
Trapianto di barba: prima e dopo
L’autotrapianto, se eseguito da mani esperte, è una tecnica relativamente semplice da eseguire.
La scelta più importante, infatti, è quella del professionista a cui ci si vuole affidare.
I risultati dipendono in gran parte della mano che opera; più interventi ha alle spalle, più alte sono le probabilità di successo del trapianto.
In ogni caso, a differenza di qualche anno fa, gli effetti del procedimento sono davvero ottimi: evitano gonfiori, cicatrici evidenti e dolore.
Si tratta di metodiche che vengono eseguite in day hospital e dopo le quali il paziente può tornare alla sua quotidianità, facendo attenzione a non stressare la zona trattata.
Dopo la seduta è importante seguire tutte le indicazioni del chirurgo e medicare la zona in base a quanto detto.
Ricordiamoci che la ricrescita dei peli avverrà in modo lento e graduale, il che può richiedere fino a 1 anno di tempo.
PRP
Per chi presenta un inizio di barba a chiazze, quindi un diradamento più parziale o per chi vuole migliorare i risultati ottenuti con il trapianto, o, ancora, per chi, vuole prevenire la caduta dei peli, esistono metodi alternativi.
Parliamo del PRP, Plasma Ricco di Piastrine, una metodica che favorisce a tutto tondo la ricrescita della barba, migliorandone l’aspetto, la qualità e l’omogeneità.
Il PRP si ottiene prelevando dal paziente del sangue che, dopo essere stato trattato, viene iniettato nella cute per favorire la guarigione del tessuto epiteliale o di una lesione.
Per questo suo vantaggio, viene utilizzato in medicina estetica per contrastare l’invecchiamento cellulare e favorire la ricrescita di una barba folta e omogenea.
Bisogna quindi dire che l’autotrapianto è l’ultima delle soluzioni: è un intervento a cui ci si deve sottoporre quando si hanno zone completamente glabre; se si notano dei diradamenti leggeri, allora è meglio optare per una o più sedute di PRP.
FAQ
Quanto tempo occorre per vedere i risultati?
Come dicevamo, i peli hanno bisogno di tempo sia per attecchire sia per ricrescere. Questo processo, infatti, può richiedere anche 12 mesi di tempo; in media, però, 5 o 6 mesi sono sufficienti.
Quante sedute servono per vedere i risultati del PRP?
Il ciclo completo prevede almeno 3 sedute programmate nell’arco di un anno.
Quanto costa un trapianto barba?
Il prezzo è molto soggettivo, perchè i costi variano dalla clinica a cui ci si rivolge, all’esperienza del professionista a cui ci si affida, alla tecnica utilizzata e all’estensione dell’area da rinfoltire.
Solitamente il prezzo medio si aggira intorno ai 5000 euro.
Rimangono cicatrici?
Se l’intervento è eseguito bene e la zona trattata viene curata in modo adeguato, non rimangono cicatrici, anzi, il risultato sarà del tutto naturale.
Si può usare il PRP per uniformare la barba a chiazze?
Certamente, il PRP può essere una valida alternativa all’autotrapianto nel caso in cui ci siano solo dei diradamenti leggeri.