Buonasera a tutti, vi premetto che sarò molto breve e spero non troppo noioso perché la materia è invero non molto usuale e abbastanza complessa. Questa sera nelle due relazioni precedenti vi abbiamo già raccontato come si è evoluto il trattamento del tumore al seno arrivando all’eccellenza dei giorni nostri e come si sono evolute le tecniche di diagnosi di questo tumore. Obiettivo di questi miei pochi minuti è quello di farvi uscire da questa sala con qualche nozione chiara in più sul tema della prevenzione in senologia.
La cultura
Il primo importante concetto è che per vincere questa battaglia è fondamentale la cultura. Perché la cultura vi starete chiedendo.. perché la cultura è conoscenza.. e la conoscenza porta a consapevolezza.. e la consapevolezza porta ad una presa in carico del problema ed alla ricerca di una soluzione. Più si parla di cancro al seno più si aiuta a combatterlo sia noi che voi. Per farvi capire meglio l’entità della questione, fate conto che 1 donna su 8 in Italia nel corso della propria vita si ammalerà di tumore al seno, e tra tutte le donne che si ammaleranno meno del 30% hanno fattori di rischio specifici. Girando viceversa il dato, vuol dire che per quanto ne sappiamo ad oggi circa il 70% dei tumori al seno sono eventi casuali e imprevedibili. Per darvi le dimensioni, dai dati epidemiologici dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, nel 2013 si sono ammalate circa 47000 donne in Italia e 1000 uomini. Da qui torniamo alla centralità della prevenzione. La prevenzione primaria del tumore al seno si basa su consigli di carattere generale per uno stile di vita sano.
I dieci comandamenti di uno stile di vita sano:
- attività fisica regolare giornaliera (30 minuti);
- controllo del peso corporeo;
assunzione regolare di calcio e vitamina D associandovi un’esposizione alla luce solare anche non diretta x almeno 30 minuti al giorno;
- ogni pasto per metà composto da frutta e verdura;
- 1.5-2 lt di acqua al giorno;
- consumo cereali integrali 25-30grammi al di;
- abitudine al controllo delle tabelle nutrizionali di quello che si acquista;
- consumo occasionale alimenti alto contenuto energetico;
- limitare consumo di alcool;
- prediligere metodi di cottura senza grassi (vapore – pressione). Questi sono i dieci consigli generali per una vita sana della donna del terzo millennio che vi può consigliare anche il vostro medico di base o il nutrizionista.
La diagnosi precoce
Come prevenzione specifica del tumore al seno invece si intende generalmente quella secondaria, ovvero la cosiddetta “diagnosi precoce”. Il massimo successo di questa prevenzione è fare diagnosi di tumore in uno stadio iniziale dal quale avremo un’altissima probabilità di guarigione definitiva, con cure di minima entità e minimo disagio, chirurgiche e farmacologiche, eseguite nei modi e nei tempi corretti. Lo screening di Regione Lombardia con la mammografia ogni due anni delle donne di età compresa tra i 50 ed i 69 anni copre la fascia di età di maggiore incidenza di tumore al seno, ma fate conto che non si arriva a superare il 50% del numero totale di questi tumori (osservatorio nazionale screening dati 2011). Il rimanente 50% colpisce donne in fasce di età non incluse nello screening, e nello specifico il 30% oltre i 69 anni ed il rimanente 20% al di sotto dei 50 anni, di cui il 7%circa in donne al di sotto dei 40 anni. Certamente raggiungere con uno screening di massa il risultato del 50% è già ritenuto a livello internazionale ottimo e Regione Lombardia è stata la capostipite nel nostro paese, ma noi non ci accontentiamo, noi non ci fermiamo. Vogliamo andare avanti e migliorare i risultati, se ad oggi a 5 anni dalla malattia l’87% delle donne è in buona salute, vogliamo arrivare al 90 e poi al 95 e poi sempre più vicini al nostro obbiettivo: guarire definitivamente tutte le donne che si ammalano di tumore al seno.
Vincere il tumore al seno
Per vincere questa battaglia sono indispensabili i controlli corretti su tutta la popolazione femminile. Per migliorare i risultati infatti dobbiamo fare nostro il concetto dell’unicità di ogni donna, con la sua storia e le sue caratteristiche. Da qui il secondo importante concetto di questo mio breve intervento: la prevenzione su misura. Ergo uno schema di screening personalizzato che garantisca ad ogni singola donna la “copertura” per lei ottimale. Anche in senologia come oramai in tutto l’ambito sanitario di più alto livello, l’approccio personalizzato garantisce i massimi risultati possibili. In questo entra in gioco il ruolo cruciale del chirurgo senologo, che per ogni donna valuta il rischio complessivo al di là dell’età anagrafica (storia familiare, stile di vita e rischi specifici), valuta la morfologia della mammella e sceglie gli esami adeguati da eseguire nei tempi corretti per la massima protezione. Inoltre la visita eseguita da un esperto senologo è in grado di identificare piccoli segni a cui la donna può non dare importanza, ma che potrebbero essere un segnale della malattia. Appunto nell’ottica di questa personalizzazione non esistono più schemi assoluti e universali e pertanto non sarò di certo io a proporvene, ma vi esorto a prendervi cura di voi stesse attraverso la cultura e la competenza specifica dei professionisti ai quali affidate il vostro bene più prezioso che è la vostra salute. Insieme abbiamo le conoscenze e le armi per vincere, ma da soli noi o voi non siamo sufficienti.